LA PORTA DA VARCARE
Riproponiamo di seguito la sintesi della riflessione di Don Nicola (nel maggio del 2021) sul brano evangelico dell'Evangelista Giovanni (Gv 10,1-10) riportato, in fondo all'articolo. Una pagina del Vangelo, secondo lo stesso Don Nicola, molto suggestiva,
In fondo la sollecitazione che ci proviene dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 10,1-10) può corrispondere ad una porta da varcare.
Difatti, il brano evangelico riguarda l’importanza di varcare la porta dalla parte giusta e e di riconoscere la necessità di accogliere la sollecitazione a non rimanere al chiuso dei nostri recinti mentali.
Ma anche di riconoscere la nostra vita, nella sua complessità (ben lontana dall’immagine bucolica del gregge mansueto che si fa condurre dal suo pastore) che alterna smarrimenti e cadute a ritrovamenti e riprese.
Una vita comunque caratterizzata dalla necessità dello stare insieme, del riconoscere un cammino comune, da percorrere insieme facendo tesoro anche delle diversità, delle contrarietà, dei conflitti ma anche della caducità e delle risorse di ciascuno di noi.
Il nostro Don Nicola ha posto molto l’accento sulla importanza di riconoscere il valore della porta, sia di quella d’ingresso ovvero della nascita attraverso il grembo materno ma anche, e forse soprattutto, quella di quella della morte che, come Cristo ci ha insegnato, è anch’essa una porta da varcare per nascere veramente.
E per varcare efficacemente la porta della paura e dell’incertezza che oggi, in particolare, abbiamo davanti (e dentro di noi), non possiamo che radicare le nostre motivazioni, i nostri valori.
E, paradossalmente, rimanere fermi, (come peraltro ci ha suggerito lo stesso Papa Francesco), per dare spazio ai valori profondi, costitutivi della nostra esperienza di vita.
Ma anche di squadra in cammino spirituale, capace di riconoscere nel rapporto con l’altro, nella relazione con l’Altro soprattutto, la guida sicura, il Buon Pastore che ci può aiutare a procedere con fiducia, verso la porta giusta.
Non possiamo cambiare strada proprio adesso. Anzi, proprio adesso, dobbiamo rimanere fermi e riconoscere, grazie al nostro buon pastore, la strada sicura che può condurci oltre la paura, a riscoprirci gregge capace di fare squadra.
Una riflessione ancor oggi.più che mai valida