LA STORIA DEL CENTRO 

Il percorso del centro LA TENDA, pur partendo da molto lontano (V.Schema), (V. Alle origini del CeIS e del Progetto Uomo)  si avvia concretamente nel 1979 quando l’Azione Cattolica della Diocesi di Salerno, di cui Don Giovanni Pirone era l’assistente spirituale, organizza un convegno diocesano dal quale scaturisce “Il Comitato diocesano per la vita”. Ne fanno parte diverse Associazioni, tutte sensibili al disagio, in qualunque forma esso si manifesti. Il “Comitato diocesano per la vita” si rende subito conto dell’assoluta mancanza di strutture adeguate sul territorio salernitano per accogliere chi necessita d’aiuto.

Dopo qualche anno, nel 1984, prende corpo l’Accoglienza per giovani con problemi di tossicodipendenza, prima fase del programma terapeutico, mutuato dal Progetto Uomo dal Ce.I.S. di Roma. Da quel momento in poi i ragazzi, con “il problema in più”, iniziano ad aumentare tanto da far nascere l’esigenza di aprire una Comunità Terapeutica.

UNA STORIA DAI MILLE VOLTI 

Il quattro Maggio 1985 la C.T. “La Pagliuzza” de “la Tenda” ospita i primi ragazzi.

Nel 1986, Don Nicola Bari, succeduto a Don Giovanni Pirone  avvia una svolta determinante per LA TENDA. Accettando la sfida del dinamismo sociale e diversificando le sue attività, il Centro punta a favorire l’inclusione sociale di gruppi svantaggiati secondo una logica diversa, che agisce a livello di “sistema”, in termini di promozione complessiva dello sviluppo sociale, sia in relazione alle problematiche di un determinato territorio, sia in risposta ai bisogni espressi dalle persone, e fra queste quelle più fragili. LA TENDA testimonia un modo nuovo di affiancare l’ “uomo, capace di crescere e svilupparsi, con la propria identità e autonomia, secondo un proprio percorso e un proprio futuro, indipendentemente dalle qualità, cultura, livello sociale, potere economico e politico di partenza”.

Questi cambiamenti determinano una ramificazione territoriale del Centro. Al primo Centro d’Accoglienza “don Giovanni Pirone” (intitolato al profetico promotore del Comitato diocesano per la vita), di Mercato San Severino si aggiunge “La Pagliuzza”, e successivamente una seconda comunità residenziale “Pace e Bene”, sempre a Mercato San Severino, per utenti privi di un adeguato sostegno familiare ed una casa di supporto per persone che intendevano rompere con l’uso del metadone a Saragnano di Baronissi. L’attività formativa del Centro LA TENDA nasce sulla base dell’esperienza educativa della Comunità Terapeutica per tossicodipendenti, secondo il modello del Progetto Uomo del CeIS di Roma.

Nell’autunno del 1988, sulla scorta della rielaborazione concettuale del programma terapeutico, a livello territoriale, il centro organizza Centri di Ascolto in varie località della provincia di Salerno. I Centri di Ascolto costituiscono una sorta di laboratorio sociale perché il territorio si corresponsabilizzi nell’azione educativa rivolta ai giovani e in tutti, giovani e adulti, si risvegli il desiderio, la volontà e la capacità di vivere in una società solidale.

Dal 1989 il centro studi si occupa di definire modelli di intervento per consentire una più consapevole e responsabile partecipazione dei familiari al percorso educativo dei giovani utenti del Centro LA TENDA. Cura, in particolare, l’organizzazione del servizio di Coinvolgimento Familiare Parallelo che persegue questa specifica finalità, adottando un approccio integrato di tipo sistemico-familiare.

Contemporaneamente, inizia a rispondere sistematicamente a richieste, sempre più numerose, provenienti dal mondo della scuola, del volontariato, dagli operatori dei servizi pubblici, dall’associazionismo giovanile cattolico, dai familiari degli utenti e dagli operatori interni al Centro LA TENDA. Adotta in tali circostanze una definita metodologia che alterna esperienze relazionali a rielaborazioni cognitive.

Dal 1990 confluiscono nel Centro, potenziati, i servizi esistenti sin dal nascere dell’ Associazione stessa:

  • attività culturali e di ricerca realizzate dal Centro di Promozione Permanente della Prevenzione, espressione dell’azione territoriale
  • gruppi speciali e nuovi percorsi educativi per il disagio che pongono le basi per il nuovo orientamento operativo del Centro LA TENDA a favore dei minori, e  iniziano, nel frattempo, ad essere operanti in tale direzione le attività di:
  • valutazione psico-diagnostica delle risorse genitoriali
  •  terapia familiare
  • mediazione familiare
  • ascolto protetto del bambino
  • animazione territoriale

Si accelerano, in questa fase, le tappe per accrescere la partecipazione democratica degli utenti nella terapia, sostenendo la diminuzione quantitativa di struttura con una maggiore integrazione degli operatori nei processi decisionali che li riguardano.

Nel 1992 pertanto viene elaborata una proposta psico-educativa che supera definitivamente il cosiddetto “programma terapeutico”, tradizionalmente strutturato nelle fasi dell’ Accoglienza, della Comunità, del Reinserimento. Viene avviata una proposta, strutturata in moduli, che consente di adeguare l’intervento alle necessità del momento, personalizzando il più possibile il progetto  educativo.

LA SVOLTA  A META' DEGLI ANNI '90

Il   1998 segna coincide con l’ attenzione alle problematiche emergenti dal disagio dei minori, cui il Centro si avvicina ponendo sempre maggiore attenzione ai contesti familiari,sociali, territoriali. Solo agendo su di essi infatti l’azione in favore dei minori riesce ad essere più incisiva e credibile.

LA SCOMMESSA FORMATIVA  DEL CENTRO LA TENDA 

il 1998 è anche l’anno della visita del Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, alla comunità “La Pagliuzza” del Centro LA TENDA.

Al di là del valore simbolico di questo evento che rappresenta anche un riconoscimento di quanto nel tempo il Centro è andato costruendo, l’incontro con la massima carica istituzionale italiana rappresenta un forte stimolo a continuare nella direzione intrapresa, ma soprattutto una preziosa occasione per rilanciare, definendole, le nuove linee di orientamento del Centro.

Dalle nuove sfide sociali che sorgono dalla periferia, infatti, era arrivato già da tempo l’impulso determinante a superare la precedente organizzazione in moduli educativi ed a strutturare tre aree di intervento:

  • Area psico-educativa
  • Area minori e territorio
  • Area lavoro

Dal modello organizzativo nato con la creazione del primo Programma Terapeutico, all’attuale complessità dei servizi e delle funzioni, il Centro LA TENDA ha dimostrato, agli inizi del 2000 di muoversi secondo un processo in continuo divenire.

Dall’idea di Comunità Terapeutica per tossicodipendenti, si è sempre meglio definita una nuova idea di comunità di passaggio, risorsa della rete territoriale al servizio della persona in difficoltà.

In questa prospettiva ben si colloca l’azione di accompagnamento, fatta non solo con organizzazioni dell’Italia Meridionale (Campania, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna) ma avviata, nel 2002 con una Comunità Terapeutica di Roma “Sorella Luna” che rappresenta una nuova esperienza di integrazione tra un modello tradizionale di Comunità Terapeutica e il nuovo modello di sviluppo sociale del Centro LA TENDA, una realtà dinamica, con finalità di mediazione, accompagnamento e orientamento, facilitatrice di passaggi evolutivi, ma anche di catalizzatore di processi e interazioni tra persone, gruppi, enti, etc.

In questi ultimi anni,  l’evoluzione dell’organizzazione, la maggiore presenza nel territorio, l’incremento e la differenziazione delle richieste, le mutate condizioni socio economiche, le nuove esigenze di comunicazione con il territorio, le  caratteristiche di sempre maggiore dinamicità e complessità che vengono richieste agli operatori determinano una fase di maggiore istituzionalizzazione ed una sempre  sempre maggiore professionalizzazione degli operatori.

L’organizzazione viene a trovarsi immersa in una complessa rete di scambi con la rete che richiedono l’affinamento delle sue capacità interne di gestione e l’adeguamento delle competenze professionali degli operatori.

E’ proprio nella quantità e qualità degli scambi con l’ambiente, nonché nell’incremento delle capacità di governo della conseguente turbolenza, che si può identificare il principale risultato del processo di trasformazione organizzativa.

 

Da una fase in cui la produzione di cultura poteva essere identificata sostanzialmente come una funzione interna, si è passati a una fase di referenzialità di rete in cui risultano essenziali i processi di negoziazione e sintesi culturale.

Sono avvenuti così cambiamenti sia nei servizi a committenza interna che nelle aree di confine a cui l’organizzazione assegna una specifica funzione di scambio con l’ambiente esterno e si è verificato di fatto l’abbattimento delle residue barriere organizzative tra “interno” ed “esterno”.

Oggi,  LA TENDA si configura come un osservatorio permanente sui fenomeni sociali, svolgendo funzioni di:

  1. agente di sviluppo e di intermediazione sociale, attraverso azioni di networking con enti ed istituzioni, PMI, organizzazioni del privato sociale;
  2. attivatore di servizi alla persona ed alla comunità;

promotore di nuove opportunità occupazionali, attraverso la promozione di imprese sociali.

L’intervento del Centro, pertanto  si concretizza in azioni di rete (locale, nazionale ed europeo) rivolte all’attivazione di iniziative e percorsi finalizzati alla promozione della cooperazione sociale, in un’ottica di imprenditorialità.

Le azioni intraprese, i servizi attivati, i progetti realizzati vanno interpretati in un’ottica dinamica di miglioramento continuo e di ricerca dell’eccellenza, sempre attento alle trasformazioni sociali in atto.