CAOSINFORMA 148
La questione dei migranti e dei rifugiati, tra preoccupazioni legittime e/o gratuite, è stato «il» tema di dibattito politico e sociale per mesi e mesi, e lo è in effetti da anni.
Non è, peraltro, la prima volta che caosinforma si occupa di migranti. Il Centro La Tenda infatti è impegnato ormai da diversi anni. anche in servizi e progetti sull'immigrazione. per promuovere opportunità di integrazione e di crescita personale e comunitaria, e valorizzare diversità e ricchezze culturali.
Il numero 148 di caosinforma inoltre è dedicato all'Area Lavoro del Centro La Tenda, riportando una carrellata di immagini a testimonianza di alcune attività e di alcuni prodotti del lavoro di squadra, come ulteriore testimonianza del valore dell'integrazione non solo multietnica ma anche formativa, professionale territoriale.
A lungo nelle prime pagine dei giornali, in testa alle ricerche in rete e nelle conversazioni sui social, e tra le prime notizie dei tg per mesi, purtroppo molto, troppo spesso, per un semplice e anche brutale gioco di strumentalizzazione a fini elettorali. La questione dei migranti e dei rifugiati, tra preoccupazioni legittime e/o gratuite, è stato «il» tema di dibattito politico e sociale per mesi e mesi, e lo è in effetti da anni. Trattata a lungo come un’infinita emergenza o come una mera questione di ordine pubblico, si è rivelata per quella che è, purtroppo, solo grazie all’evidenza di una contabilità dell’orrore e del dolore: quella delle vittime dei naufragi nei nostri mari, che hanno fatto diventare il Mediterraneo un grande cimitero. In realtà, la questione dei migranti e dei rifugiati è un nodo politico globale. Non è una vicenda italiana, né solo europea. Non è un fenomeno contemporaneo, ma un elemento permanente nella storia dell’umanità. E per affrontare le sfide che pone oggi sono richieste – a credenti e non credenti – più politica e più misericordia e molta meno retorica.
Per tutti questi motivi e, ovviamente, per l’attualità e l’urgenza del tema, caosinforma dedica alla questione migranti questo numero. In vista della definizione del Global Compact Papa Francesco esprimeva l’auspicio che gli interventi programmati fossero «ispirati da compassione, lungimiranza e coraggio, in modo da cogliere ogni occasio-ne per far avanzare la costruzione della pace: solo così il necessario realismo della politica internazionale non diventerà una resa al cinismo e alla globalizzazione dell’indifferenza. Il dialogo e il coordinamento, in effetti, costituiscono una necessità e un dovere proprio della comunità internazionale. Al di fuori dei confini nazionali, è possibile anche che Paesi meno ricchi possano accogliere un numero maggiore di rifugiati, o accoglierli meglio, se la cooperazione internazionale assicura loro la disponibilità dei fondi necessari».
Ma il tema dell’immigrazione offre anche o spunto per riflettere sulle difficoltà di accogliere e valorizzare approcci innovativi, come ci dimostra la vicenda Mimmo Lucano, l’ex sindaco di Riace accusato di gravi reati proprio per dato vita ad una esperienza fuori dagli schemi tradizionali. Una vicenda al vaglio della Magistratura, sulla quale ovviamente non siamo in grado di pronunciare alcun giudizio ma che riproponiamo doverosamente a dimostrazione della difficoltà di muoversi sul terreno, per sua natura instabile, del fenomeno migratorio. Una instabilità che può e deve generare opportunità di crescita sociale per tutti, invece di accanirci nella costruzione di sterili e sordi muri.