AGENDA 2016
2016 L’AGENDA caosinforma 2016 è dedicata alla comunicazione sociale ma soprattutto a concrete esperienze proposte dal Centro La Tenda per contribuire allo sviluppo del “capitale sociale”.
Per ogni mese dell’anno, è evidenziata un’esperienza per presentare e conoscere le realtà operative del Centro La Tenda nonché le occasioni comunicative che, implicitamente o esplicitamente, esse attivano nel territorio.
Vale a dire nuove opportunità di solidarietà sociale, integrazione attiva, partecipazione a processi esistenziali significativi.
“L’insieme dei messaggi promossi da diversi attori con l’obiettivo esplicito di educare/sensibilizzare il largo pubblico su tematiche di interesse generale”.
È questa la definizione corrente di comunicazione sociale. Di fatto, la comunicazione sociale così intesa, centrata sulla sua funzione di utilità sociale, riguarda questioni condivise non controverse.
Questo tipo di comunicazione, più propriamente di utilità sociale, non prevede alcuna fase di ascolto delle esigenze sociali, né di ricerca sugli immaginari e sui bisogni legati alla situazione problematica.
E non prevede neanche alcuna fase di incontro e di risposta al fine di verificare la sua efficacia.
Esempi di comunicazione di utilità sociale sono per l’appunto le campagne sociali realizzate dalle pubbliche amministrazioni, e a volte da imprese no profit, finalizzate all’educazione. Come le pur meritorie varie campagne contro il fumo, la violenza sulle donne, la lotta al bullismo, etc.
Ma la comunicazione sociale propriamente detta, è altro.
Ciò perché l’interesse dalla comunicazione sociale è dato dalla creazione di beni relazionali e mira a formare “processi cooperativi “più che “buoni cittadini”.
Infatti, il capitale prodotto dalla comunicazione sociale consiste nel patrimonio collettivo che si viene a creare attraverso il confronto aperto tra opinioni, modi di sentire, convinzioni non necessariamente omogenee, anzi soprattutto relativamente a temi controversi.
Esso vive e si sviluppa proprio attraverso la cura e la valorizzazione dalle relazioni sociali ancor prima dei contenuti su cui il confronto verte.
In tal senso il capitale sociale si fonda soprattutto su una funzione relazionale.
Il compito della comunicazione sociale, la sua utilità generale risiede allora nell’incoraggiare e nel sostenere il patrimonio collettivo costituito dalla presenza di queste relazioni sociali.
In altri termini, il “sociale” della comunicazione è definito dal suo fondarsi sulle relazioni sociali e sull’essere parte della “produzione di socialità”. La sua azione scaturisce da (e genera) “legami sociali”.
Tornando dunque alla differenza tra comunicazione di utilità sociale e comunicazione sociale, possiamo dire che in entrambi i casi il fine è il medesimo: assicurare “coesione sociale”.
Nel primo caso, però, l’integrazione significa adottare un punto di vista “conservatore”: il semplice inserimento della popolazione lungo una strada già scritta. Nel secondo caso, significa accrescere il capitale sociale ovvero potenziare le capacità della società civile e delle minoranze di produrre un cambiamento, ridefinire i parametri della convivenza civile, allargare i confini dell’arena pubblica.
Ogni intervento deve interessarsi alle visioni del mondo e agli immaginari collettivi dei soggetti coinvolti e puntare a far emergere questioni o aspetti di solito esclusi, superando forme di rifiuto o censura. Del resto, l’interazione cooperativa così come i beni comuni e relazionali, vengono costruiti solo attraverso l’allargamento della partecipazione e del coinvolgimento di tutti gli attori sociali e deve quindi concentrarsi sulle potenzialità, le qualità e i diritti dei “soggetti” implicati, soprattutto di quelli esclusi (o a rischio di esclusione) favorendone la partecipazione attiva.
In definitiva la comunicazione sociale pone attenzione primariamente alle relazioni ambientali e linguistiche della comunicazione ed evita di concentrarsi solo sui messaggi consapevoli e sui momenti episodici di comunicazione. Non deve partire dal solo obiettivo di modificare le condotte individuali ma dalla necessità dell’ascolto.
Di seguito una sintesi dei temi contenuti nell’Agenda 2016
TEMI, ATTIVITÀ E PROPOSTE
Progetto per l’integrazione degli immigrati, detenuti nel carcere di Salerno ed il servizio Arianna per l’orientamento per i detenuti tossicodipendenti.
Il servizio di Psicodiagnosi e psicoterapia integrato.
Bilancio e rilancio di un’esperienza di formazione nata dall’esigenza di contrastare la doppia emarginazione delle donne “con un problema in più”.
La lavanda dei piedi. Preparazione alla Pasqua e celebrazione dell’evento rappresentativo (e comunicativo) per eccellenza dello spirito di servizio che anima il Centro La Tenda
La proposta dell’Area Lavoro “Lavoro È vita”. L’esperienza di recupero e promozione della persona attraverso l’esperienza laboratoriale e le cooperative sociali.
Premio al miglior messaggio audiovisivo di comunicazione sociale sul tema dei social network. Sui rischi dell’abuso. Ma anche sulle opportunità che gli strumenti di comunicazione online offrono.
Estate Utile a Fieravecchia, Caosinforma giovani. Un’esperienza di giornalismo fatta dai giovani per i giovani.
Comunicare in famiglia per comunicare da grandi. I tema di una maternità e paternità responsabile in famiglie che possano educare i figli in una società sempre più complessa. La difesa della insostituibile funzione di cellula vitale per la società, svolta dalla famiglia. A partire dal ruolo fondamentale dei genitori a educare i figli alla responsabilità, al rispetto di un'etica, ai valori della vita civile, all'autonomia e alla progettualità. In tale direzione il Centro studi e formazione caos ha avviato Fieravecchia Famiglia, ovvero una serie di servizi di sostegno alle famiglie, alle coppie in crisi, alla comunicazione tra genitori e figli.
Dai fatti alle parole, dalle parole ai fatti.
La proposta di Sorella Luna