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AGENDA 2017

AGENDA 2017

                                                                                    

2017 LE CARATTERISTICHE DEL SERVANT LEADER

 

Il modello della leadership di servizio fa del "servizio agli altri" il focus principale della sua missione. Esso enfatizza, come fine preminente dell'azione di comando, l'essere al servizio dei propri collaboratori: i loro bisogni e il loro sviluppo hanno una priorità rispetto agli obiettivi organizzativi, che pure non vengono sottovalutati. Questa connotazione altruistica non è solo un ideale etico, ma si traduce in alcune concrete capacità operative del leader.

 

SERVANT LEADER

"Farsi servo non significa mettersi al di sotto o al di sopra. Significa avere una maturità e una capacità di amare, per cui siamo chiamati ad sempre più persone che crescono nell'amore" (d. Nicola Bari)

 “Gli interventi educativi non hanno senso e significato se non partono da un amore per la persona e se non si è stati capaci di elaborare la propria stessa umanità. Quindi io posso capire l'altro se sono capace di amare me stesso. Spesso capita di vedere anche nel nostro agire quotidiano che si esercita un ruolo piuttosto che un amore, ma quel ruolo non serve alla persona. Lavarsi i piedi, farsi servo, non significa mettersi al di sotto o al di sopra, significa avere una maturità e una capacità di amare, per cui siamo chiamati ad essere persone che evolvono ma soprattutto che crescono nell'amore. Quando perdiamo di vista questo diventiamo persone sole ed impaurite, che cercano delle compensazioni. Ma questo non è più un servizio. Ho citato anche altre volte una bella immagine: le orme sulla sabbia, anche in questo caso si tratta di piedi, si cammina insieme in due, prima erano quattro orme ad un certo punto sono due, quell'amico sembra scomparso: in effetti sono le tue orme che non ci sono perché Qualcuno ti sta portando in braccio. Questa è la garanzia di oggi ma anche di domani, ed è quello che bisogna mantenere in ogni caso. Questo è il nostro cammino insieme: sporcandoci i piedi ma anche lavandoceli e se c'è bisogno portare in braccio qualcuno. Cristo fa questo anche con Giuda, è un amore che non è legato ai risentimenti, alla rabbia all'esperienza del tradimento, cose che viviamo un po' tutti, si ama anche in quel caso, in quel caso è il momento di amare ancora di più. Tenere i piedi per terra è faticoso ma lo facciamo, e questa è la nostra forza, perché altrimenti sperimenteremmo solo insuccessi. Se abbiamo un briciolo di amore in più per noi stessi noi avremo stabilità e centratura".

D. Nicola Bari (Presidente del Centro La Tenda)

 "Sentinelle del disagio" è un’offerta formativa, promossa dal Centro studi e formazione caos de La Tenda e sostanziata da corsi di formazione, workshop, esperienze di progettazione, seminari pubblici, ecc. Una gamma di proposte rivolte agli Educatori, naturali e professionali, agli Animatori Sociali, agli Operatori Socio Sanitari, agli Operatori della Comunicazione. E a tutti coloro che hanno scelto di accogliere la sfida del cambiamento per andare oltre la professionalità garantita da un titolo di studio o dalla mera esperienza. Quest’anno "Le sentinelle del disagio" è dedicata alla formazione del Servant Leader ovvero al modello di leadership che fa del "servizio" il focus della sua funzione.

I servizi alla persona sono chiamati oggi a rispondere a nuove forme di disagio, nuove povertà, nuove complessità e a sviluppare una sempre maggiore capacità di accogliere l’altro, “il diverso”, “il senza fissa dimora”, “il drogato”, il “migrante”, “il malato mentale” ecc. senza pensare di avere risposte preconfezionate per ogni problema. Sempre più evidente emerge la necessità di una CT capace di aprirsi ad altre risorse, ad altri soggetti, ad altre agenzie formative. E di fare rete per lavorare insieme e offrire sostegno ma anche opportunità di autonomia a chi è nel disagio, in concreto. L’esperienza del Centro La Tenda ha, da tempo, messo in dubbio la tradizionale visione del leder in favore di una concezione più orientata a considerare la natura relazionale della funzione direttiva. Di fatto, negli ultimi decenni è andata sempre più calando l’interesse per la “diagnosi” qualità individuali del leader, mentre è cresciuto il riconoscimento del valore di un’interazione positiva tra leader e i suoi collaboratori. E il successo del leader è stato collegato alla qualità di questi scambi in un contesto concreto. In sostanza la leadership riesce a far funzionare bene il gruppo e favorisce cambiamenti quanto più risulta ispiratrice di motivazioni all’impegno, procura opportunità di crescita personale ed è percepita come equa, perché favorisce vantaggi per tutti, e come autentica, ovvero sincera, trasparente e non centrata sui propri interessi. È in questo quadro che è stato rilanciato il costrutto di Servant Leadership.

LE CARATTERISTICHE DEL SERVANT LEADER Il modello della leadership di servizio fa del "servizio agli altri" il focus principale della sua missione. Esso enfatizza, come fine preminente dell'azione di comando, l'essere al servizio dei propri collaboratori: i loro bisogni e il loro sviluppo hanno una priorità rispetto agli obiettivi organizzativi, che pure non vengono sottovalutati. Questa connotazione altruistica non è solo un ideale etico, ma si traduce in alcune concrete capacità operative del leader.

1 Ascolto, Empatia, Capacità di diagnosi

2 Conoscenza e competenze organizzative

3 Costruzione di comunità

4 Mettere i bisogni dei collaboratori al primo posto

5 Persuasione

6 Capacità di delega e crescita dei collaboratori

7 Capacità di cooperare

8 Concettualizzazione

9 Intuizione e lungimiranza

10 Mantenere valori e comportamenti etici

11 Capacità di curare

12 Consapevolezza

 


 

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