SAN LUIGI PALAZZOLO. Un vita al servizio dei poveri
Luigi Palazzolo acque il 10 dicembre 1827 a Bergamo, nella vasta e popolosa parrocchia di S. Alessandro in Colonna, da Ottavio Palazzolo e Teresa Antoine. Ultimo di nove figli, che si estinsero uno dopo l’altro, trovò nella madre una saggia ed amorosa educatrice, coadiuvata anche da esperti e santi sacerdoti. Ancora adolescente, accompagnato da una persona di servizio attempata e prudente, tutte le settimane Luigi si recava all’ospedale e nelle case private a visitare i poveri infermi, recando loro il meglio del suo pranzo e della sua cena, qualche aiuto in denaro e qualche vivanda che poteva lecitamente prendere in casa.
Erano queste le premesse di quanto egli avrebbe vissuto in una vita piena di carità e orientata verso la santità.
Dalla scuola elementare al sacerdozio
Frequentò con lodevole profitto le scuole elementari e, non ancor compiuti i dodici anni, entrò nel ginnasio pubblico della città, nel quale si distinse per profitto negli studi, lodevole comportamento e profonde convinzioni religiose. Terminato il ginnasio, in qualità di alunno esterno nel 1844 iniziò lo studio della filosofia nel Seminario; nel 1846 passò allo studio della teologia, vestendo l’abito clericale e ricevendo la sacra tonsura. Conclusi gli studi, il 23 giugno 1850 fu ordinato sacerdote.
Tra i giovani dell’Oratorio, saggio educatore
Il clero allora abbondava e, come la maggioranza dei sacerdoti appartenenti a famiglie agiate, che rimanevano a casa propria dedicandosi generosamente ad opere di bene, Don Luigi scelse di dedicarsi ai giovani nell’Oratorio della Foppa, avviato da poco nel centro più popoloso e povero della parrocchia. Ne divenne ben presto Direttore, ampliando gli spazi e le possibilità di gioco, anche con nuovi acquisti grazie a quanto possedeva in eredità. Brillante animatore dei divertimenti, zelante nell’educare alla virtù, ebbe attenzione e amore singolare per i giovani che manifestavano inclinazione allo stato ecclesiastico. Si accorse pure che alcuni di loro, come pure uomini già avanti negli anni, non avevano frequentato né scuola né catechismo; pensò quindi di istituire presso l’Oratorio una scuola, nella quale tutte le sere d’inverno operai e contadini poveri, adulti e giovani, che di giorno dovevano lavorare per procurarsi il necessario, potessero avere la necessaria istruzione.
Dedito anche alle giovani
Sollecitato da Mons. Alessandro Valsecchi, suo Direttore spirituale, divenuto poi Vescovo, Don Luigi si dedicò in seguito anche alla cura spirituale delle giovani, accogliendo e seguendo la crescita della Pia Opera di S. Dorotea, promossa dai fratelli Conti Passi, per l’educazione della gioventù femminile.
Essendo necessario un luogo per l’accoglienza, adibì una casetta di sua proprietà come sede per l’Oratorio femminile, che fu inaugurato e intitolato a S. Dorotea, a vantaggio delle ragazze. Una delle Maestre della Pia Opera, libere da impegni di famiglia, avrebbe dovuto stabilirvi la sua abitazione, per tenere aperta la casa, che sarebbe servita da luogo di incontro. La persona scelta allo scopo fu Teresa Gabrieli, eletta quell’anno 1869 a Vice-Superiora della Pia Opera. Era una giovane di umile condizione, ma istruita e maestra patentata di grado superiore, che teneva una scuola privata nella Parrocchia di S. Alessandro in Colonna. Sotto la saggia guida del suo Direttore spirituale, Don Antonio Alessandri, ella stava maturando l’idea di entrare in un Istituto religioso; Don Luigi vide in lei la persona destinata da Dio al suo scopo; ne parlò con l’Alessandri, che condivise e sostenne la sua idea.