Qualche Informazione
“La Tenda Centro di Solidarietà O.d.V.” è una Organizzazione di Volontariato, nata a Salerno nel 1981 e volta a promuovere lo sviluppo sociale attraverso una cultura di solidarietà e di autopromozione della persona.
Dai primi interventi nel campo delle tossicodipendenze all’attuale complessità di servizi e attività, il Centro La Tenda ha adottato un approccio flessibile che ha dato vita ad un modello organizzativo in continuo divenire.
Nel corso degli anni si è passati da un periodo in cui l’operatività del Centro ruotava tutta intorno alle Comunità Terapeutico-Riabilitative, nelle quali si realizzava un programma terapeutico uguale per tutti (articolato in 3 fasi: accoglienza, comunità e reinserimento), ad un’epoca in cui si è sempre più allargata la platea dei destinatari, che oggi comprende, accanto alle persone con problemi di dipendenza, anche i minori e i cittadini stranieri (in particolare i Minori Stranieri Non Accompagnati). Al fine di rispondere alle emergenti e impegnative sfide sociali e soprattutto ai bisogni dei nuovi destinatari ed alle mutate esigenze di quelli originari, il Centro ha sempre più personalizzato i suoi progetti educativi, avviato nuovi servizi e attività, acquisito nuove sedi operative.
Per gestire la crescente complessità della sua azione, La Tenda si è dapprima strutturata in Aree di intervento (Psicoeducativa, Lavoro, Territoriale, Amministrativa), ciascuna dotata di attività, metodi e strumenti specifici e che rimandano alle aree funzionali ed ai bisogni della persona; successivamente ha integrato in un unico sistema le Aree ed i differenti servizi e i progetti, ponendo l’attenzione sulle relazioni tra essi e dando vita all’attuale modello organizzativo a matrice.
Questo modello innovativo, che rimanda alla persona in relazione, permette di combinare diversi approcci, offrendo un ambiente di apprendimento stimolante e inclusivo e massimizzando l'impatto positivo sulla comunità territoriale.
D’altra parte, l’adozione del modello organizzativo a matrice segna il passaggio dalla guida di un leader carismatico (il caro e compianto don Nicola Bari) alla conduzione a carico di un gruppo di coordinamento, a testimonianza della necessità di sviluppare un’azione condivisa di corresponsabilità e cooperazione.