LA CIVILTA' CATTOLICA Un po' di storia
(dalla presentazione della rivista sul sito ufficiale de La Civiltà Cattolica (https://www.laciviltacattolica.it/)
LA CIVILTÀ CATTLICA.
E'' una rivista della Compagnia di Gesù, la più antica ancora attiva in lingua italiana.
Tra le molte riviste cattoliche, si considera una rivista di alta divulgazione.
Papa Francesco, l'ha definita 'una rivista unica nel suo genere', minacciata dai nemici della Chiesa, in particolare dai liberali e dai massoni, che andavano ispirando molte linee portanti dell'Italia risorgimentale.
Il padre Curci ottenne l'appoggio pieno di papa Pio IX. In esilio dall'Urbe, nella fortezza di Gaeta. Anche il Segretario di Stato, cardinale Giacomo Antonelli, guardò con favore all'iniziativa, come strumento adatto a difendere il pensiero cattolico.
Invece il generale dei gesuiti dell'epoca, padre Joannes Philippe Roothaan, non era entusiasta dell'iniziativa per timore che, se la rivista fosse entrata in questioni politiche, la Compagnia di Gesù avrebbe potuto esserne danneggiata.
Il primo numero uscì il 6 aprile 1850; direttore fu il padre Curci stesso. Su sua esplicita richiesta la rivista fu pubblicata in italiano, e non in latino, come avrebbero voluto i superiori gesuiti. Molti di questi padri formeranno in seguito il primo Collegio degli Scrittori.
Fino al 1933 gli autori conservarono l'anonimato, e da quell'anno gli articoli furono firmati.
La rivista ebbe quindi subito un carattere polemico e combattivo, che si mantenne per lungo tempo. Era lo stile tipico dell'Ottocento, stile che peraltro era tipico anche degli avversari della Chiesa.
A causa della censura ordinata dalla polizia del Regno delle Due Sicilie, la redazione dopo pochi mesi dalla fondazione fu trasferita a Roma.
La rivista si sentì vittima di una persecuzione da parte di« consiglieri e ministri massoni imbevuti di spirito anticurialista.
A Roma La Civiltà Cattolica uscì in fascicoli quindicinali di 128 pagine. La Civiltà Cattolica sospese le pubblicazioni dopo il 20 settembre 1870, in seguito all'ingresso delle truppe italiane in Roma. La redazione fu trasferita a Firenze, dove la rivista riapparve il 24 dicembre successivo. La sede ritornò definitivamente a Roma il 26 dicembre 1887.
La Civiltà Cattolica portò un contributo decisivo, al Concilio Vaticano I e, all'opera di restaurazione della filosofia tomista, che avrà il suo coronamento durante il pontificato di papa Leone XIII.
Rivestì sempre un ruolo di primo piano anche sulla scena politica italiana, dopo la breccia di Porta Pia, si pose sempre in posizione critica per la classe politica liberale.
Ugualmente portò avanti la polemica contro il modernismo. Il filosofo Bertrando Spaventa, vicino al pensiero di Hegel, e lo storico della letteratura Francesco De Sanctis si proposero di confutare gli articoli della rivista cattolica.soprattutto dopo il graduale venir meno del non expedit, ovviando all'assenza di figure di rilievo nel movimento cattolico. In quel tempo direttore della rivista.
Nel 1936 La Civiltà Cattolica trattò della liceità delle annessioni coloniali.
Nel 1937 pubblicò la lettera sostenendo il movimento dittatoriale del generale Franco.
È del 1938 un articolo a firma di Enrico Rosa, la confisca dei beni e l'espulsione dall'Italia; e che la rivista non le appoggiò. Nello stesso anno, la rivista commentò favorevolmente le Leggi razziali fasciste, volendo addirittura rilevarvi una notevole differenza con quelle naziste. Tale lettura non è condivisa dal resto degli storici, ed è stata messa in questione anche in tempi recenti.
Degna di nota è l'opera di padre Robert A. Articoli di fuoco, come quelli firmati da padre Riccardo Lombardi. Il direttore della rivista, padre Giacomo Martegani, vedeva con favore un 'asse' di destra fra Uomo Qualunque. Movimento Sociale Italiano e parte della Democrazia Cristiana e, insieme al vescovo di Pompei, monsignor Roberto Ronca, favoriva la costituzione del movimento Civiltà Italica. In pratica prevalse invece una linea conforme, anche se critica, alle strategie di Alcide De Gasperi, rappresentata da padre Antonio Messineo e da padre Salvatore Lener. Al quale alcuni suoi scrittori parteciparono anche in qualità di periti. Da allora la rivista non assunse più un tono di opposizione, ma di dialogo con il mondo moderno, nello sforzo di non venire meno alla verità cristiana e senza compromessi, alla ricerca di un dialogo tra fede e cultura. Favorendo la prospettiva missionaria e la ripresa di articoli apologetici,cosa che sfociò in un pressante e perdurante richiamo a.
Nel frattempo stava avanzando il processo di secolarizzazione della società italiana, visibile nelle sconfitte referendarie su temi come il divorzio e l'aborto. L'elettorato cattolico obbediente alle indicazioni della Chiesa divenne minoranza nel paese, e s'indebolì la sua forza politica,fino alla frammentazione e alla«libera uscita. La Civiltà Cattolica e l'antigiudaismo David Kertzer,nel suo libro I Papi contro gli ebrei[ accusa la Chiesa cattolica di aver sostenuto, con il suo antigiudaismo, l'antisemitismo dei totalitarismi del XX secolo. Il gesuita ammette l'antigiudaismo,ma osserva che« la rivista però modificò poi il suo antigiudaismo. E per impulso di Pio XI, a partire dal 1934,pubblicò alcuni articoli contro l'antisemitismo razziale.
La Civiltà Cattolica fu l'unica rivista italiana che si oppose, già nell'agosto 1938,alla legislazione razziale emanata da Benito Mussolini il 1º settembre 1938.
Esce il primo e il terzo sabato del mese. In tutti i numeri si trovano, fin dall'inizio, i seguenti contenuti. Articoli di formazione e riflessione teologica, politica e letteraria.Rubriche di cronaca sull’attualità in Italia e all’estero;Vita della Chiesa» e rubriche di documentazione: su personaggi di particolare rilievo. Note e commenti, a partire da interventi sulla stampa o da libri. Una rubrica bibliografica con recensioni e segnalazioni.
La redazione prende il nome di Collegio degli scrittori della Civiltà Cattolica, ed è composta interamente da padri gesuiti. Tale Collegio è corresponsabile in solidum di tutto ciò che si pubblica: il lavoro della rivista è collegiale.